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«Essere presenti e coinvolgere le partecipanti e i partecipanti»

15.02.2021

Beatrice Hodel è specialista in formazione e coaching presso IdéeSport ed è anche responsabile del CoachProgram. Nell’intervista racconta delle sfide e delle opportunità dei corsi in modalità digitale, spiega che cos’è il nuovo workshop per formatrici e formatori, e fornisce qualche suggerimento utile per i meeting online.

Hai molta esperienza negli ambiti della formazione e della formazione continua, e lavori per IdéeSport da settembre 2020. Di che cosa ti occupi esattamente e quali sono i tuoi compiti?

Le attività che svolgo sono molte ma, in linea di principio, gli aspetti inerenti al mio lavoro sono tre. Dirigo e coordino a livello nazionale la formazione continua di IdéeSport, e a questo scopo collaboro con i responsabili della formazione delle tre regioni linguistiche. Poi sono responsabile del CoachProgram: sono la figura di riferimento per i partner specializzati e per le fondazioni, e lavoro insieme ad altre collaboratrici e altri collaboratori al continuo sviluppo del programma per mantenerlo sempre in linea con le esigenze più attuali dei giovani e della società. Inoltre, faccio parte del team di specialisti di IdéeSport: ci occupiamo di diversi progetti di sviluppo, scriviamo articoli specialistici ed elaboriamo concetti.

In che modo la pandemia ha influito sull’inizio della tua attività presso IdéeSport?

Fortunatamente, a settembre, quando ho iniziato, la situazione era relativamente normale. Certo, le capacità dell’ufficio di Olten non erano sfruttate appieno, ma sono comunque riuscita a conoscere di persona qualche collaboratrice e qualche collaboratore. Questo mi ha permesso di comprendere la cultura aziendale e lo spirito comunitario di IdéeSport, cosa di cui sono molto grata. Ci sono però persone con le quali lavoro in stretta collaborazione che non ho ancora avuto la possibilità di incontrare direttamente.

Dall’arrivo della pandemia, cos’è cambiato nei corsi di IdéeSport?

Dopo aver dapprima tentato di organizzare in loco il maggior numero possibile di corsi rispettando i piani di protezione, a dicembre siamo stati costretti a constatare che non era più possibile andare avanti così. Poiché lavoriamo in modo agile, siamo riusciti a sviluppare rapidamente nuove offerte. Al momento molti corsi si svolgono online e le perplessità nei confronti della modalità digitale continuano a diminuire.
I processi e i contenuti dei singoli corsi sono in parte molto diversi, perché sono cambiate le condizioni e in questa situazione straordinaria è necessario tenere maggiormente conto del benessere delle partecipanti e dei partecipanti.

Per preparare le formatrici e i formatori ai corsi online, svolgi un nuovo workshop digitale a loro dedicato durante il quale elaborate insieme metodi, suggerimenti e soluzioni per il buon esito dei workshop online. È interessante! Raccontaci come ti è venuta questa idea e come sei riuscita a realizzarla in così poco tempo.

Esatto. Solo pochissimi formatori e formatrici avevano già esperienza nello svolgimento di corsi online, perciò volevamo offrire al team di formatori qualcosa che li sostenesse nel loro nuovo compito. Ecco perché abbiamo elaborato questo workshop interattivo della durata di due ore. A questo scopo mi è stata utile la grande esperienza che ho acquisito l’anno scorso con le offerte online, sia nel contesto privato che in quello lavorativo. Ho avuto l’occasione di sperimentare che è possibile instaurare amicizia e calore umano anche davanti a uno schermo.

Secondo te, quali sono le maggiori sfide da affrontare nella pianificazione e nella realizzazione di un corso o di un workshop digitali?

È necessario ripensare e riorganizzare metodi già consolidati – qual è l’essenza di un corso o di un metodo, e in che modo possiamo convertirla online? Secondo il mio punto di vista, questo processo può essere sfruttato come un’opportunità creativa. Anche affrontare le difficoltà tecniche è una sfida. Durante un corso, mi è difficile dover limitare la spontaneità, perché non posso cambiare il metodo con poco preavviso come farei normalmente.
La cosa più importante è non nascondersi dietro alla tecnica, ma essere presenti e coinvolgere le partecipanti e i partecipanti.

Ci sono esperienze o aspetti positivi che vorresti mantenere anche dopo la pandemia?

Ho la sensazione che in alcuni posti la disponibilità delle offerte digitali sia aumentata all’improvviso. In questo periodo, le cose interessanti da scoprire sono molte. Per quello che riguarda i corsi, un vantaggio consiste nella maggiore possibilità di suddividerli. Ad esempio, offriamo un corso part-time online in due serate della durata di due ore ciascuna; questa suddivisione lascia il tempo per approfondire ciò che si è appreso. Inoltre, molti partecipanti apprezzano il fatto di essere collegati in rete a livello nazionale, perché così evitano lunghi viaggi.

Quali sono i tuoi 5 consigli utili per realizzare iniziative online ai tempi del coronavirus?

Consiglio 1: creare uno spazio adeguato, il più confortevole possibile, che consente una buona posizione di lavoro. In caso di sedute lunghe, può essere utile tenere a portata di mano una bibita o uno snack per brevi pause. Quindi: occuparsi del proprio benessere.
Consiglio 2: eseguire sempre un controllo per verificare che tutti siano presenti nella situazione: è importante, perché ognuno di noi si trova in un luogo diverso e in una situazione differente. Può anche trattarsi di un controllo svolto in modo divertente! (n.d.r.: durante un controllo, la persona moderatrice pone a tutti i partecipanti la stessa domanda oppure chiede loro di svolgere insieme un piccolo esercizio/un’attività).
Consiglio 3: durante i meeting più lunghi, creare pause di movimento in comune.
Consiglio 4: varietà e ritmo: cambiare qualcosa ogni 15 minuti, ad es. dare un nuovo impulso o fare qualcosa insieme.
Consiglio 5: essere presenti, mettere via il cellulare, non leggere le e-mail in arrivo e non avere documenti aperti. Il cervello ha già molte cose da elaborare, quindi è meglio focalizzare l‘attenzione.

Beatrice Hodel

Età: 44

Luogo di residenza: Basilea

Hobby: fare movimento all‘aperto, a piedi o in bici, ballare la NIA, cantare, leggere, ascoltare musica dal vivo, le conversazioni animate, riflettere insieme ad altre persone sulla vita e sul mondo e scoprire nuovi modi di pensare

Professione: specialista in formazione e coaching presso IdéeSport

La sfida più difficile che ha comportato il coronavirus: sviluppare nuove cose in team durante le fasi creative. L’utilizzo di fogli, post-it o altri materiali – è questo che manca, e non può essere sostituito nemmeno dai migliori strumenti digitali.

Posti e momenti felici in questo periodo: il sole del mattino sul Bruderholz, durante la passeggiata quotidiana da casa al mio ufficio; i momenti di pausa su un alpeggio nella Surselva; cantare insieme al mio gruppo di amiche la sera, intorno a un falò o sui campi (ovviamente, quando ancora si poteva).

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