Età: 29 anni
Luogo di residenza: Lucerna
Professione: capa progetto Procap bewegt / Procap Sport
Rapporto con IdéeSport: senior coach presso OpenSunday durante gli studi; nella mia attività professionale IdéeSport è stata/è un’accompagnatrice fissa a diversi livelli (Servizi dello sport, Procap etc.) 😉
Esperienza con l‘inclusione: organizzazione, consulenza e assistenza di svariate offerte inclusive dedicate all’attività fisica
Hobby: sci di fondo, camminare, andare in bicicletta, attività nella natura, viaggiare, leggere
Età: 32 anni
Luogo di residenza: Olten
Professione: addetto ai viaggi di gruppo
Rapporto con IdéeSport: per i corsi sull’inclusione, fin dall’inizio e con grande entusiasmo
Esperienza con l‘inclusione: quotidianamente, fin da piccolo
Hobbies: tennis, basket, nuoto, viaggiare, passeggiare, fare cose insieme alla famiglia/agli amici/alle amiche
Procap è la più grande associazione svizzera di e per persone diversamente abili. In quali settori della società siete operativi?
Sandra: Procap è attiva in svariati settori. Abbiamo un reparto che offre consulenza e assistenza in materia di edifici senza barriere, una consulenza giuridica e un reparto impegnato nell’attività politica. Ci interpellano anche per le nostre competenze in materia di formazione e sensibilizzazione. Io svolgo la mia attività nel settore salute e offro consulenza alle organizzazioni sui temi “promozione della salute” e “offerte inclusive per il tempo libero”, dove è compreso anche l’OpenSunday.
Sebastian: Io lavoro nel reparto viaggi, in pratica si tratta di una normale agenzia di viaggio aperta a tutti/e. Offriamo anche viaggi assistiti di gruppo; io li organizzo principalmente in Svizzera, ma naturalmente abbiamo anche un’ampia offerta di soggiorni all’estero che sono molto popolari. Inoltre, offriamo aiuto nella pianificazione di viaggi individuali, cioè di viaggi dove non è previsto l’accompagnamento.
Nell’ambito dell’impegno a favore dell’inclusione di bambini/e diversamente abili, IdéeSport collabora con Procap da molto tempo. Com’è nata questa collaborazione?
Sandra: L’argomento “inclusione” ricorreva spesso durante i vari incontri di scambio sul tema “promozione della salute e del movimento” ai quali erano presenti rappresentanti di entrambe le organizzazioni. Poi IdéeSport si è rivolta a noi con l’intenzione di impegnarsi per la causa, quindi abbiamo iniziato a collaborare.
La collaborazione: quali sono state le prime fasi e com’è cambiata nel tempo?
Sebastian: All’inizio si è trattato di provare e raccogliere esperienze. Da queste è stato possibile trarre informazioni preziose che ora vengono integrate nei corsi formativi. Quindi, con il passare del tempo il programma è stato adeguato e ora è associato a un livello più alto.
Sandra: Ci si è anche focalizzati sulla comunicazione al gruppo target, perché noi come associazione disponiamo dei contatti necessari per far conoscere l’offerta nei posti giusti. Nelle prime sedi pilota abbiamo lavorato sul posto, fianco a fianco. Per la stagione in corso abbiamo creato un modulo formativo su misura per le/i capi progetto e le/i senior coach. Naturalmente esiste tuttora la possibilità di trattare il tema nell’ambito dei corsi formativi rivolti ai team al completo.
A che cosa è necessario prestare attenzione quando attori/attrici od organizzazioni operanti nel settore non-disabili si impegnano nell’ambito dell’inclusione? In che modo valutate il successo dell‘offerta?
Sebastian: Le persone diversamente abili hanno una prospettiva diversa e un grande bagaglio di esperienze: la loro collaborazione, o il loro coinvolgimento, è fondamentale e favorisce l’impegno a lungo termine e il suo impatto verso l’esterno. È importante l’elaborazione di un’architettura di base nella quale vengono considerati diversi quadri di disabilità. Al momento opportuno, si può chiedere direttamente alla persona, o alla sua persona di riferimento, ciò di cui ha bisogno e in che modo desidera essere aiutata. Spesso nell‘OpenSunday queste persone sono i genitori che accompagnano il proprio figlio/la propria figlia.
Per esperienza personale so quanto è importante il movimento per le persone diversamente abili. Sono sempre stato appassionato di sport; se quest’offerta fosse già esistita durante la mia infanzia, avrei sicuramente partecipato.
Sandra: Riconosco il successo dal fatto che l’offerta viene regolarmente e ripetutamente frequentata da bambini/e diversamente abili. La diffusione a livello nazionale e la facilità di accesso rendono OpenSunday qualcosa di assolutamente eccezionale.
Dal punto di vista della società nel suo insieme: dove vedete un ulteriore potenziale per favorire a lungo termine l’inclusione di bambini/e con disabilità e garantire le pari opportunità?
Sebastian: Secondo il punto di vista di una persona in sedia a rotelle, si dovrebbe iniziare dagli edifici scolastici: la scuola è una componente molto importante dell’infanzia, eppure in molte palestre è difficile accedere senza essere aiutati/e.
Sandra: Sì, molti aspetti edilizi impediscono l’inclusione. Sarebbe necessario tenere in considerazione la comunità nella sua completezza. Sono e restano importanti anche la sensibilizzazione e l’informazione allo scopo di eliminare il timore del contatto e favorire le relazioni.