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Un inserimento professionale diverso a causa del coronavirus

15.03.2021

Melika Sghiar e Gabriel Ganarin hanno iniziato l’attività di coordinatrice e coordinatore di progetto presso IdéeSport in modo inconsueto. La pandemia di coronavirus ha fortemente influenzato il loro inserimento professionale e anche la conoscenza dei colleghi e delle colleghe. Nell’intervista raccontano com’è andata la loro prima settimana, spiegano perché apprezzano il telelavoro da casa e perché la modalità di lavoro agile introdotta dalla Fondazione costituisce un arricchimento per la loro attività quotidiana.

Avete iniziato da poco a svolgere il vostro ruolo di coordinatore e coordinatrice di progetto presso IdéeSport. Finora, vi piace il vostro nuovo lavoro?

Gabriel: Sì, lavorare per IdéeSport mi sta piacendo molto. Il lavoro è impegnativo, ma molto vario. Apprezzo l’alto carico di responsabilità e lo stretto contatto con i diversi referenti.
Melika: Sono d’accordo. Mi piace poter contribuire così tanto e apprezzo anche il fatto di poter seguire i miei progetti dalla A alla Z, invece di occuparmi solamente di determinate fasi o sfere di attività. E poi si tratta di progetti che hanno un significato e che, in particolare in periodi come questi, sono molto importanti per i bambini e i giovani – questo rafforza la motivazione intrinseca.

Come avete vissuto l’onboarding (n.d.r.: «onboarding» indica la fase di inserimento dei nuovi collaboratori e delle nuove collaboratrici) di IdéeSport? Si tratta di qualcosa di speciale, in particolare in confronto ad altri datori di lavoro?

Melika: Trovo che l’onboarding presso IdéeSport sia molto ben strutturato. Si viene inseriti non solo nel proprio settore, ma anche negli altri ambiti. In questo modo si riceve il quadro completo della Fondazione, cosa molto utile per il proprio lavoro.
Gabriel: Per me, partecipare al processo di onboarding prima dell’inizio del rapporto di lavoro è stato molto utile per prepararmi a quello che mi aspettava. E grazie al sistema padrino/madrina (n.d.r.: ogni nuovo collaboratore e ogni nuova collaboratrice ha una figura di riferimento fissa alla quale può rivolgersi per qualsiasi domanda o chiarimento) mi sento al sicuro. C’è qualcuno che si prende sempre del tempo per me.

Com’è stato per voi iniziare un nuovo lavoro nel pieno della pandemia, sapendo dell’obbligo del telelavoro da casa? Quali dubbi avete avuto e fino a che punto si sono rivelati fondati? Quali vantaggi e svantaggi ha comportato per voi iniziare l’attività svolgendola per la maggior parte in modalità virtuale?

Melika: Ho avuto qualche incertezza. A mio parere, l’inserimento virtuale richiede un approfondimento e una strutturazione maggiori rispetto a quello che viene fatto sul posto. Come ho detto prima, IdéeSport ha soddisfatto questa mia aspettativa. Trovo che sia un peccato che i contatti con le persone al di fuori del proprio team non avvengano spontaneamente. Anche se si possono fare le pause caffè unendosi ad altri gruppi, manca lo scambio all’ora di pranzo, quando si sta seduti a tavola. Comunque il telelavoro da casa mi piace perché consente flessibilità e risparmio di tempo.
Gabriel: Poiché la pandemia c’è già da tempo, ha avuto la possibilità di prepararmi all’idea di una modalità di inserimento insolita e i miei dubbi sono stati pochi. Ma certo è davvero atipico poter conoscere molti collaboratori e molte collaboratrici solo attraverso la videocamera. Per me le relazioni interpersonali sono molto importanti quando si collabora, e instaurarle tramite gli incontri virtuali è più difficile. Durante le riunioni, i check-in e i check-out un po’ aiutano (la persona moderatrice pone a tutti i partecipanti la stessa domanda oppure chiede loro di svolgere insieme un piccolo esercizio o un’attività), perché sono momenti di scambio interpersonale. Per quello che riguarda i vantaggi: con il telelavoro da casa non è necessario fare i pendolari e questo mi piace. Mi distraggo anche meno e quindi svolgo alcuni lavori con maggiore efficienza.

IdéeSport è un’organizzazione agile e questo significa anche che non ci sono superiori. In che modo ciò influisce sul vostro inserimento e sull’attività lavorativa quotidiana?

Gabriel: Fin dall’inizio ci si assume molta responsabilità e si può partecipare attivamente a praticamente tutti i temi interni. L’opinione di ognuno conta. Ma penso che questo non potrebbe funzionare in tutte le organizzazioni.
Melika: Per la mia attività lavorativa quotidiana significa un enorme arricchimento. Mi sento legata non solo ad alcune persone, ma a tutta la Fondazione. L’atmosfera è rilassata e libera, mi trovo molto bene all’interno di questo tipo di struttura organizzativa.

Non avete ancora conosciuto personalmente tutti i colleghi e le colleghe del team. Come fate a creare affiatamento tra di voi?

Melika: Io mi sono incontrata con alcuni e alcune di loro per fare una passeggiata, cosa che ho apprezzato molto. Anche gli appuntamenti fissi per la pausa caffè sono d’aiuto per conoscere gli altri e per scambiarsi opinioni personali.
Gabriel: Ho incontrato alcuni membri del mio team in ufficio, è stato utile. Spero che presto sarà possibile ritrovarsi con tutto il team, magari anche all’aperto. Dopo il recente allentamento delle restrizioni intravedo la possibilità di andare a fare jogging insieme.

Qual è la cosa che vi farà più piacere quando sarà di nuovo possibile ritornare alla quotidianità lavorativa a Olten?

Melika: Semplicemente poter percepire l’atmosfera in ufficio e vedere com’è questa quotidianità.
Gabriel: Esatto. Vivere tutto in prima persona, approfondire la conoscenza del team con un incontro alla fine della giornata lavorativa e scompigliare la graduatoria interna del gioco delle freccette (ride). Sarà un vero inizio 2.0. Sarò anche contento di visitare gli uffici di Losanna e Bellinzona e lavorare per un po’ da lì, presso IdéeSport questo non è certamente un problema.

Supposto che l’obbligo del telelavoro da casa venga revocato: trascorrerete ancora qualche giornata in homeoffice oppure preferite lavorare in ufficio?

Gabriel: Per me l’ideale è un mix di entrambe le cose. In particolare quando si hanno dei figli, il telelavoro costituisce una meravigliosa possibilità per avere a disposizione più tempo per la famiglia. Quindi continuerò a trascorrere qualche giornata lavorando da casa.
Melika: Anche io farò la stessa cosa. Già quando svolgevo la mia precedente attività lavoravo in parte da casa. Sono contenta che anche qui questa possibilità non costituisca assolutamente un problema.

Avete qualche consiglio per le persone che iniziano una nuova attività – lavoro, studi, apprendistato – in una simile situazione?

Melika: È importante superare se stessi e vincere la timidezza. Chiedi se qualcuno ha tempo per fare una pausa insieme a te e lega con le persone che condividono i tuoi interessi. Si trovano tutti nella stessa situazione ed essere contattati da te farà loro sicuramente piacere.
Gabriel. Esatto, l’iniziativa personale è importante e gli altri l’apprezzeranno. Inoltre, tutti sono comprensivi verso i nuovi arrivati. Questo è un vantaggio che andrebbe sfruttato per avvicinarsi alle persone senza troppa reticenza.

Melika Sghiar

Età: 30

Luogo di residenza: Zurigo

Hobby: passeggiare, andare in bicicletta, ballare, viaggiare e godermi la vita culturale e sociale 😊

Professione: coordinatrice di progetto presso IdéeSport

La sfida più difficile che ha comportato il coronavirus: le limitazioni nella vita sociale (incontri con gli amici e la famiglia)

Posti e momenti felici in questo periodo: la fortuna di avere una bella casa e la possibilità, nonostante la situazione, di trascorrere del tempo con le persone che fanno parte della mia cerchia ristretta (famiglia / compagno / amici stretti)

Gabriel Ganarin

Età: 30

Luogo di residenza: Aarau

Hobby: calcio, corsa e, da poco, il roundnet

Professione: coordinatore di progetto presso IdéeSport

La sfida più difficile che ha comportato il coronavirus: la limitazione della vita sociale, e anche l‘incertezza sulla durata della pandemia

Posti e momenti felici in questo periodo: la mia casa con il giardino, che in questo periodo valeva e vale come l‘oro, e gli incontri occasionali con la famiglia, in ambiti ristretti.

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